La fase diagnostica rappresenta un primo momento dell’intervento e viene concettualizzata come una valutazione multidimensionale e multistrumentale della personalità, in cui convergono livelli clinico-descrittivi e clinico-fenomenologici, personologici e di funzionamento psichico (Caporale e Roberti, 2013, 2019), in linea con i più accreditati sistemi di classificazione psicodinamici come il PDM-2 ed evidence based di cui la SWAP-200 (Westen et al., 2003) ne rappresenta la massima espressione.

Il centro propone un pool di colloqui clinici iniziali aventi come obiettivo:

  • la comprensione profonda della natura e dell’entità del disagio psichico che si porta a consultazione (analisi della domanda e prima ipotesi di lavoro);
  • la costruzione di una primissima alleanza di lavoro;
  • la raccolta di una esaustiva storia di vita personale, familiare ed affettivo-relazionale (anamnesi);
  • l’analisi delle aspettative sul possibile modo di affrontare e risolvere il problema.

Tali colloqui permetteranno al clinico di poter stilare un progetto terapeutico su misura per il paziente che può articolarsi nei seguenti percorsi:

  • una psicoterapia (con o senza integrazione farmacologica);
  • supporto psicologico per un breve medio periodo;
  • l’inserimento in un gruppo di lavoro tematico;
  • ulteriori colloqui clinici di follow-up per monitorare l’evoluzione della situazione clinica